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La pittura delle pareti di casa è un’opera di manutenzione ordinaria che, in modo economico e veloce, ci permette sia di dare un tocco rinnovato alla nostra abitazione, che di mantenerla in ordine e pulita.
Si tratta di un’operazione che non ha una cadenza ideale fissa, ma che nell’arco della vita di una casa facciamo sicuramente un certo numero di volte. E’ importante scegliere il prodotto giusto della pittura per interni considerando in particolare alcuni aspetti quali igiene, salubrità, ordine e pulizia.
Come scegliere la pittura per interni
L’inquinamento indoor affligge le nostre abitazioni e, in genere, tutti gli ambienti confinati. Un valido alleato contro muffe, batteri e sostanze volatili tossiche è la pittura ecologica.
Dobbiamo sempre ricordarci che la nostra salute dipende anche dalla salute della nostra casa! Le vernici bio, sotto forma di colori a calce per interni e le vernici termoisolanti che rispettano l’ambiente e la nostra salute, possono aiutare a rendere più traspiranti i muri o quanto meno ad abbattere i composti organici volatili (VOC) in casa, in ufficio, a scuola o in altri ambiti privati e pubblici.
Sono composti temibili in quanto inodori: quindi, è praticamente impossibile accorgersi della loro presenza ed essere consapevoli di vivere in un ambiente inquinato.
Scegliere le pitture naturali per interni aiuta a garantire la qualità dell’aria e smaltire meno rifiuti speciali derivanti da vernici e pitture tradizionali.
Quali sono gli ingredienti per produrre le vernici per pareti ecologiche? I tre componenti principali di una pittura sono i leganti, i solventi e i pigmenti.
Alcuni esempi di leganti naturali possono essere la calce, oli vari, cera d’api, amido, ma anche prodotti come uova e latte. Esistono, inoltre, alcune vernici a base di resine naturali, estratte ad esempio da pini e larici, che danno al prodotto finale ottime proprietà lavabili e un aspetto coprente.
I solventi possono essere acqua o idrocarburi naturali, mentre per il cosiddetto “colore” si possono utilizzare solventi organici o minerali, come terre naturali, spezie o anche fiori. L’uso di queste sostanze per ottenere i risultati cromatici desiderati non è certo una novità e già i romani utilizzavano diverse terre per colorare gli edifici. Facciamo infine una piccola precisazione: le pitture naturali sono ecologiche, ma quelle ecologiche non necessariamente sono al 100% naturali.
Il consiglio è quello di leggere sempre l’etichetta, perché una pittura ecologica può essere rispettosa dell’ambiente e della nostra salute, ma anche utilizzare alcuni prodotti non del tutto naturali, ad esempio derivati dalla cosiddetta “chimica dolce”.
Cosa si intende con pittura per interni naturale?
«Si definiscono così le pitture che non devono rilasciare sostanze volatili all’interno dell’ambiente confinato, alterando la qualità dell’aria, ossia non determinando un inquinamento indoor», risponde Paolo Rava, architetto e delegato Anab, esperto di tecniche bioclimatiche e sostenibili. «Fino al 2006 non c’era alcuna regolamentazione, per cui i colori chimici sostituivano quelli naturali, ovvero quelli di derivazione minerale (composti da sali, ossidi di metallo o composti da idrati metallici) o naturale». Prima degli anni Sessanta, le pitture erano costituite prevalentemente da latte di calce aerea diluita, al quale si aggiungevano polveri di questa possibile duplice derivazione per colorarlo.
«La pittura così composta era traspirante: la prima mano di fondo era a calce aerea poi si passava la mano di velatura, costituita da calce diluita, latte di calce con i pigmenti minerali o vegetali e si colorava l’ambiente».
Si trattava di tinte molto luminose. L’avvento del chimico ha cambiato profondamente le modalità di verniciatura delle murature e delle colorazioni.
Quali norme o protocolli devono rispettare per essere denominate naturali?
Con l’arrivo dei prodotti di origine chimica o petrolchimica, le pitture sono diventate meno traspiranti e solo dal 2006 sono regolamentate nel quantitativo di VOC dal Decreto Legislativo 161/2006, poi modificato dal Dlgs 33/2008 intitolato “Limitazione delle emissioni di VOCs dovuti all’uso di solventi organici in alcune vernici e pitture”.
«Come Anab utilizziamo sempre pitture a base calce o silicati, di derivazione minerale, che possono essere colorate con pigmenti naturali, tenute a riportare indicazioni – in base a una scheda – sul quantitativo di VOC (max 30 grammi / litro), presenti in quantità davvero minime o assenti», specifica Rava.
Una pittura a base acqua può già definirsi naturale?
No. «Le naturali sono solo quelle con calce o silicati, che comunque sono sottoposte anch’esse a un determinato quantitativo di composti organici volatili. Ma oltre a esserne assenti, presentano un’altra caratteristica fondamentale: assicurano la traspirabilità», evidenzia l’architetto.
Le vernici se all’acqua «non garantiscono di essere bioecologiche e presentano gli stessi problemi di quelle che non sono tali. L’unico elemento che contraddistingue l’attenzione all’ecologia è la trasparenza dell’etichetta che descrive per filo e per segno tutti i componenti».
Le pitture naturali possono migliorare anche edifici esistenti non realizzati in bioedilizia?
“Sì. Ma occorre asportare l’eventuale vernice chimica, si dà un fondo di aderenza aggrappante a base di resine naturali e poi si riporta un’altra passata di pittura ecologica. In questo modo si riesce a evitare il rilascio di sostanze tossiche.”
Le caratteristiche principali di una pittura ecologica
Le pitture naturali hanno diversi pregi che le rendono prodotti davvero interessanti, a partire dall’ovvia caratteristica di essere naturali. Proprio da ciò derivano aspetti come l’essere biodegradabili e atossiche: queste pitture sono completamente prive di composti organici volatili (VOC), tra i principali responsabili dell’inquinamento domestico indoor. I VOC si disperdono rapidamente nell’ambiente e possono provocare effetti indesiderati sulla salute, più o meno gravi, come emicrania o reazioni cutanee. Inoltre, le pitture naturali sono inodori e anche appena posate o in fase di asciugatura non disperdono nell’ambiente il classico odore (chimico) che siamo soliti sopportare quando imbianchiamo casa con pitture o vernici tradizionali. Senza contare che, proprio per l’elevato numero di ingredienti utilizzati come pigmenti, non ci sono limiti a gusti ed esigenze in termini di colori e resa cromatica.
Infine, questi prodotti sono vantaggiosi non solo per la nostra salute, ma anche per le nostre case. Le pitture naturali sono altamente traspirabili, quindi non inficiano in alcun modo la capacità delle strutture di regolare il tasso di umidità presente, garantendo anche la salubrità delle murature e quindi degli ambienti interni.
Perché scegliere vernici o pitture naturali?
Come visto, i pregi di una pittura ecologica, che mi permette di ottenere gli stessi risultati di una pittura tradizionale ma in modo ecologico, non sono pochi e i principali motivi per cui scegliere questi prodotti sorgono spontanei dopo aver letto quali sono le loro principali caratteristiche.
GREEN VOCation di Fassa Bortolo è una linea di finiture innovative dedicata agli interni, nella quale non vengono aggiunti solventi organici, plastificanti e donatori di formaldeide.
Il tema della riduzione dell’inquinamento indoor è già stato trattato, ma a questo si aggiunge il rispetto dell’ambiente, sia in termini di emissioni, che di rifiuti prodotti e quindi smaltiti.
La naturalità della pittura ha l’enorme vantaggio ambientale di ridurre le emissioni di CO2 in fase di produzione, in quanto non sono necessarie lavorazioni chimiche o lunghi processi industriali, ma si utilizzano solo materie prime naturali.
Inoltre, se consideriamo che per ogni chilo di pittura tradizionale si producono circa 100 kg di rifiuti speciali, è subito chiara anche la valenza del secondo spetto citato. In realtà non solo si producono rifiuti speciali in fase di produzione della pittura o della vernice, ma esse stesse diventano poi rifiuti speciali.
SANAFARBE P è la pittura traspirante, naturale, atossica di Azichem a base di grassello di calce
Nonostante il tempo di conservazione sia elevato, se dobbiamo smaltire una vecchia pittura, non possiamo farlo come se fosse un rifiuto domestico, proprio per le sostanze nocive e potenzialmente pericolose (sia per l’ambiente che per la salute umana) che contiene. Un rifiuto speciale andrà, quindi, smaltito nel modo corretto, dopo essere stato convogliato in appositi punti raccolta.
Questi temi assumono ancora maggior importanza se consideriamo che le statistiche parlano di uno smaltimento annuale (in Italia) di circa un milione di tonnellate di vernici e prodotti simili.
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