«Tra via Vittorio Veneto, Porta Pinciana e Villa Borghese, da Villa (parzialmente accatastata ad uso ufficio) e tre locali autorimessa ubicati a Roma (RM) – Via Lombardia 42/46 per una superficie convenzionale di circa 2.800 mq». Poche parole sul portale delle vendite pubbliche del Ministero di Giustizia per introdurre quella che, secondo alcuni, sarà senza dubbio l’asta del secolo. E non a sproposito, in effetti, considerando l’incredibile prestigio di Villa Ludovisi, gioiello cantato nei secoli da voci come Goethe, D’Annunzio e Stendhal. «Non c’è nulla di meglio a Roma, e forse nulla di così bello», scriveva nel 1883 Henry James, e di certo non immaginava che, solo tre anni più tardi, la proprietà venisse lottizzata in balia della febbre edilizia. Il Casino dell’Aurora, oggi, è tra i pochi beni risparmiati da quel massacro urbano e custodisce capolavori rarissimi come l’Allegoria del Giorno e della Notte del Guercino e l’unica pittura murale conosciuta di Caravaggio, dal titolo Giove, Nettuno e Plutone. Ed ecco quindi la notizia: questa proprietà da favola va in vendita a causa di una disputa tra eredi. Base d’asta €471 milioni, offerta minima €353,25 milioni, rilanci da 1 milione. Magnati di tutto il mondo, siete avvertiti.
Dal Guercino a Caravaggio, tutti i numeri dell’asta
Se vi state domandando quanto possano costare i singoli tesori della villa, le valutazioni del professore Alessandro Zuccari parlano forte e chiaro. Le pitture murali del Guercino, spiega l’esperto, sono state confrontate con La toeletta di Venere, un olio su tela – dello stesso periodo e della medesima qualità – passato in asta da Sotheby’s nel 2002. «Tenendo conto che la Toeletta di Venere misura poco meno di 3 mq […], se ne ricava un valore al mq di €664.964,94. In base a questa cifra si può determinare la stima dei dipinti murali nelle tre sale in cui ha operato Guercino». In altre parole? La volta della Sala dell’Aurora è valutata oltre €52 milioni, quella della Sala della Fama circa €37 milioni e la Stanza dei Paesaggi, detta anche del Camino, ha un valore di €30,9 milioni.
E arriviamo così al prezioso lavoro di Caravaggio commissionato nel 1597 dal cardinale Francesco Maria Del Monte, che da solo vale una bella fetta di quei €471 milioni. «Andrebbe considerata come opera inestimabile, trattandosi dell’unico dipinto murale di uno dei più grandi pittori dell’età moderna», commenta a buon ragione Zuccari. «Tuttavia, dovendo formulare una stima, si può procedere per via analogica, facendo riferimento alla tela Giuditta che decapita Oloferne scoperta di recente a Tolosa». Verdetto finale: una cifra non inferiore ai €310,8 milioni. Meno del quanto mai discusso Salvator Mundi di Leonardo aggiudicato da Christie’s nel 2017, esatto.
Decorazioni pittoriche, a stucco, opere di straordinaria fattura architettonica (tra cui un corpo scala a rampa elicoidale), ma anche sculture sparpagliate tra il giardino e gli edifici – molte di queste furono acquistate dallo Stato italiano già nel 1901 e sono esposte oggi nelle sale di Palazzo Altemps, a Roma. Insomma, fortunato il migliore offerente di questa asta milionaria. E non è detto che proprio lo Stato non faccia valere il suo diritto di prelazione, dato che il Casino dell’Aurora risulta vincolato dal 1987. C’è tempo fino al 18 gennaio per scoprirlo. Noi restiamo collegati, e speriamo nel lieto fine.