Le finiture superficiali, ossia il così detto strato di usura può essere composto da materiali diversi. I produttori nei loro cataloghi distinguono tra verniciati, oliati, cerati. E' una distinzione basata sia per i materiali di finitura diversi, ma anche per il modo di vivere il pavimento in legno.
VERNICIATURA Consiste nel formare un film di vernice tale da proteggere il legno sottostante dall'azione del calpestio e dall'acqua o comunque dalle sostanze che possono inavvertitamente venirne a contatto. l'effetto che si ottiene è quello di una superficie liscia e traslucida nelle sue parti piane. Le operazioni preliminari alla verniciatura sono la colorazione o la tinteggiatura abbinata anche all'uso di coloranti nella vernice. I prodotti per la colorazione del legno si distinguono per l'effetto che rilasciano. I coloranti chimici possono essere trasparenti (colorano lasciando in vista la venatura), semicoprenti (nascondono in parte la venatura o la caratterizzano come per esempio con la decapatura), reattivi (reagiscono con il tannino del legno rilasciando colorazioni con variegature non ottenibili con le tinte normali). I coloranti naturali come le terre o gli ossidi imprimono al legno una colorazione particolare, non del tutto trasparente e riempitiva del poro, disegnando ogni tavola diversamente. Tale colorazione viene detta morciatura. Ma la colorazione può essere effettuata anche con la vernice colorata e in questo caso l'effetto sarà di uniformare il colore del pavimento nonostante le diversità dello stesso. Ecco che si aprono un'infinità di combinazioni di tecniche e colori che offrono un altrettanto infinita varietà di campionature. La verniciatura ottenuta con gli impianti industriali ha una resistenza testata e certa, oltre che all'uniformità di trattamento e alla quantità di vernice per metro quadro. La verniciatura ottenuta con macchinari artigianali o quella sul sito è meno resistente ma sufficiente a sopportare il suo ruolo per diversi anni. In questo caso la levigatura deve essere eseguita a regola, non devono essere presenti segni longitudinali di levigatura o 'barbe' da spazzolatura, i bordi devono essere accuratamente levigati come il resto, il tutto deve essere finito con una retina abrasiva grana 120 - 150. Nel caso di verniciatura con prodotti all'acqua, bisognerebbe applicare almeno 3 mani di vernice. La prima e la seconda di fondo consecutivamente, la terza di finitura previa carteggiatura ad asciugatura completa delle precedenti mani. Molto importante è la scelta dei prodotti e delle quantità usate. Da nostra esperienza spesso nei restauri per offrire un prezzo al metro vantaggioso per il cliente si evitano passaggi di levigatura e si usano vernici scadenti, rendendo un servizio pessimo sia dal punto di vista salutare che di durata. Le migliori vernici sono accompagnate da certificazioni che ne garantiscono le emmissioni e hanno coefficenti di resistenza molto elevati. Inoltre è possibile cambiare il vestito al vostro pavimento per mezzo delle stesse tecniche adoperate dai produttori con colorazioni e lavorazioni sul posto che incidono pochi euro per metro, con risultati entusiastici per il cliente. E' importante però che l'artigiano sia in grado di affrontare le varie fasi per arrivare al risultato migliore.
LE VERNICI I prodotti vernicianti possono essere classificati in base al 'veicolo' che ne permette l'applicazione, così avremo vernici ai solventi o all'acqua. Entrambe le categorie si suddividono per il tipo 'polimero' che contengono, poliuretaniche, acriliche, poliesteri. In base ai reagenti che ne innescano l'indurimento, catalizzate, monocomponenti, UV. All'interno di una stessa categoria si diramano vernici della stessa specie, diversi per uso o aspetto. Esistono vernici di fondo, utili a tonalizzare o neutralizzare il legno e a fornire il riempimento del poro e la formazione del film pronto per accogliere la finitura. La caratteristica del fondo è di essere carteggiabile, operazione necessaria per appianare il film dalle differenze di assorbimento. Le finiture sono destinate a 'filmare' l'ultimo strato, la loro caratteristica principale è di essere resistenti alle abrasioni e ai prodotti chimici che possono insistere sul pavimento. Inoltre si distinguono per la loro lucentezza, misurata in gloss, minore è il numero più è opaca, maggiore è il numero più è lucida. Commercialmente la lucentezza si indica come super opaca, opaca, satinata, semilucida, lucida. Esistono anche vernici ad effetto zero spessore dette 'naturale' che danno la sensazione di lasciare il legno grezzo, senza alcuna tralucidità ed effetto bagnato, ottenendo comunque i vantaggi della protezione della vernice. La differenza tra le vernici a solventi e quelle all'acqua riguardano la resistenza agli agenti chimici e al calpestio. Le prime sono più resistenti, però più soggette all'esposizione della luce e all'invecchiamento oltre a a presentare problemi di fragilità del film ai graffi ( tendono a sbiancare); presentano dei problemi di compatibilità ambientale e generalmente oggi vengono lavorate solo di serie all'interno degli impianti. Le vernici all'acqua hanno una maggiore compatibilità ambientale e sempre più una resistenza meccanica oltre che agli agenti chimici. Sono molto resistenti all'invecchiamento e non temono la luce. Vengono comunemente usate in ambito cantieristico, oltre che a livello industriale, il loro film è elastico e non risente dello sbiancamento dei graffi. Le vernici UV sia all'acqua che ai solventi prevedono l'appassimento e in seguito l'indurimento tramite i raggi uv prodotti dal generatore. Hanno come caratteristica la velocità di esecuzione e la resistenza. Esistono anche utensili che ne permettono l'applicazione in cantiere. Quando si acquista un pavimento che riporta la certificazione sulle emissioni, significa che è stato trattato con i prodotti meno impattanti la salubrità di chi lo abita. Anche quando si restaura un pavimento è preferibile adoperare vernici certificate per emissioni salvaguardando la propria salute da rilasci inevitabili.
L' OLIATURA E' un sitema di mantenimento del legno che non si basa sulla resistenza della filmazione, ma usa la capacità di assorbimento del legno per impregnarlo, cristallizzarlo e renderlo idrorepellente e resistente al calpestio. L'aspetto di un pavimento oliato è ultra opaco e ad effetto bagnato per le cere ed oli presenti che ne riscaldano la tinta, rendendolo molto più vivido della verniciatura (come l'olio che impregna il tagliere). Le operazioni preliminari all'oliatura, quali la colorazione sono le stesse dei pavimenti verniciati, logicamente con prodotti compatibili all'olio e quindi non filmanti. A differenza della verniciatura l'oliatura effettuata dal produttore non è differente da quella ottenibile in cantiere utilizzando prodotti adeguati. Valgono le stesse raccomandazioni sulla salubrità dei prodotti. A seconda dei prodotti che si utilizzano, una buona oliatura si ottiene con almeno 3 mani di olio, le prime 2 conseguenti, la terza ad asciugatura avvenuta, previa carteggiatura. La prima mano, per taluni prodotti viene molto diluita. Dopo l'assorbimento (circa 20 minuti a seconda dei prodotti) dovrebbe essere scaldata e asciugata con la monospazzola e un pad morbido (bianco), successivamente si stende la seconda mano (con prodotto puro) avendo cura di non lasciare eccessi. A tale fine si può usare un tira acqua in gomma . Una volta assorbita la seconda mano (circa 1 ora) si procede come per la precedente al riscaldamento e spargimento del prodotto. A completa essicazione si procede alla carteggiatura con retina grana 150 e si distende un'altra mano procedendo come le precedenti. Ad essicazione avvenuta si stende una mano di prodotto di mantenimento che verrà rinnovato a seconda delle esigenze. Il trattamento all'olio abbisogna di manutenzione costante che coincide con il lavaggio dello stesso con prodotti specifici, quindi una manutenzione molto semplice e ordinaria (come lavare un pavimento qualsiasi), che lo mantiene 'eterno'. Infatti, nonostante il trattamento ad olio sia più delicato della verniciatura, è al tempo stesso facilmente rinnovabile senza dover riportare il legno al grezzo. I graffi e le ammaccature vengono ripassate con i prodotti di manutenzione straordinaria e senza fastidiose sovrapposizioni, il pavimento torna ad essere nuovo con tempi di asciugatura veloci. Anche in fase di ripristino di un parquet (levigatura) ex verniciato, si può decidere di passare a questa finitura, donando al pavimento un nuovo aspetto che si manterrà per lunghi periodi.
GLI OLII Ci sono sostanzialmente 3 tipi di olio usati, L'olio naturale, gli olii eterici e l'olio uretanizzante. L'olio naturale, tipo l'olio di lino cotto, è poco usato per la sua lentezza di asciugatura e perchè tende a rimanere appiccicoso e di difficile manutenzione. Ci sono olii naturali che però vengono modificati e risultano molto efficenti sia per assorbimento che manutenzione. Gli olii eterici sono i maggiormente usati sia per velocità di applicazione che per efficacia di mantenimento. Sono prodotti composti da olii e cere ad alto punto di fusione e rappresantano un modo di trattare il legno naturale, avendo sempre cura di scegliere i prodotti più salutari. L'olio uretanizzante è un olio filmante, una sorta di vernice con delle caratteristiche particolari. Infatti il film anche se graffiato o rovinato viene riparato con l'olio stesso che ha la capacità di rigenerare i segni e di non lasciare aloni di giuntura quando si sovrappone al vecchio strato.
LA CERATURA La ceratura è un trattamento dove la cera assolve da riparo al legno. Nei trattamenti antichi si usava solamente la cera direttamente sul legno, oggi invece si tende a rendere il pavimento idrorepellente con l'olio o le vernici e poi come finitura viene steso lo strato di cera di finitura. Questo viene costantemente rinnovato e lucidato man mano che la cera si consuma. Per lucidatura non si intende portare la superficie a specchio ma ammalgamarla per mezzo di una lucitatrice con dei panni in feltro a altro materiale idoneo al tipo di cera. La lucidità di un pavimento cera dipende dal tipo di cera che si stende. Infatti le cere possono essere opache o lucide, lucidabili o autolucidanti. Possono essere naturali se derivate dalle cere vegetali o animali, sintetiche se vengono sintetizzate da materiali minerali o vegetali chimicamente.