Le principali cause di deterioramento del legno e della vernice.
Per comprendere appieno la bontà e l’importanza della verniciatura che questa azienda ha da sempre applicato sui propri prodotti, occorre fare una premessa sulle principali cause di deterioramento del legno e della vernice, che possono sintetizzarsi nel modo che segue.
I raggi ultravioletti esercitano contempo- raneamente una azione di fotolisi (alterazione chimica causata dalla luce) sulla lignina e, in presenza di ossigeno, anche una ulteriore polimerizzazione dello strato di vernice, che diventa in tal modo più fragile (vetrificazione) e quindi più soggetto a screpolarsi.
Se l’umidità penetra laddove il film di vernice è danneggiato o assottigliato, il legno si gonfia e si dilata, sottoponendo lo strato di vernice ad un’azione meccanica che può provocarne il distacco. In quei punti si può infiltrare anche la pioggia, ed in questo caso il legno subisce un viraggio di colore che lo porta ad assumere un tono grigiastro. In aggiunta, l’umidità assorbita al crescere della temperatura si tramuta in vapore che dall’interno del legno esercita una pressione rivolta verso l’esterno, la quale, nel caso in cui il film di verniciatura non sia sufficientemente permeabile, ne incrementerà il distacco.
La alta temperatura dilata il supporto legnoso in maniera differente dal film verniciante, data la diversità dei rispettivi coefficienti di dilatazione termica dei due materiali; nel caso in specie, il coefficiente di dilatazione termica del legno è molto basso mentre quello di una resina di verniciatura può essere anche 5÷6 volte superiore. Pertanto, in una giornata estiva un infisso di colore abbastanza scuro esposto al sole può raggiungere anche temperature dell’ordine di grandezza di 65÷75 °C , per cui lo strato di vernice tende ad allungarsi molto di più rispetto al legno. Evidentemente, il ripetersi ciclico di questo tipo di fenomeno è causa, con il passare del tempo, di un distacco della pellicola di vernice (se questa è di base sintetica e non all’acqua).
I funghi – dell’azzurramento e della marcescenza – possono svilupparsi per cause naturali all’interno del legno nel caso in cui l’umidità superi il 20% ed esso non sia adeguatamente protetto dai biocidi. I funghi dell’azzurramento vivono a spese delle sostanze di riserva contenute nelle cellule, ma non danneggiano di fatto le proprietà meccaniche del legno. La loro presenza si manifesta con una colorazione variabile dal grigio ardesia chiaro al blu nerastro di intensità variabile; inoltre, le ife fungine possono anche perforare la vernice. I funghi di marcimento, invece, sono in grado di produrre una azione di distruzione meccanica del legno, dovuta all’attività enzimatica del micelio sulle pareti cellulari.
Generalità sulla verniciatura all’acqua.
Come intuibile da quanto sopra esposto, la verniciatura è una delle fasi di lavorazione più importanti, ed a cui, come già detto, questa azienda ha posto da sempre il massimo dell’attenzione.
Si coglie, allora, l’occasione di redazione di questa pubblicazione per spiegare la particolarità e i pregi della verniciatura che questa azienda assicura ai serramenti prodotti, effettuata con tre cicli “completamente” all’acqua; questo tipo di verniciatura all’acqua dei serramenti esterni (in luogo di quella tradizionale e più semplice con base sintetica) è ormai una realtà consolidata per i numerosi vantaggi che ne derivano:
riduzione delle emissioni di solventi in atmosfera (tutelando peraltro la salute degli operatori);
film di vernice con ottima elasticità e resistenza alle escursioni termiche ed agli agenti atmosferici;
ottima sovraverniciabilità ;
assenza di autocombustione.
Inoltre, tali tipi di vernice sono in grado di offrire una elevata e duratura protezione dei serramenti, poiché:
contengono pigmenti e filtri UV che proteggono il supporto legnoso ed inibiscono l’ingiallimento e la vetrificazione del film di vernice;
contengono sostanze preservanti che impediscono l’eventuale proliferazione di funghi e muffe (nel legno che è un materiale “vivo”);
sottoposte a severe prove di laboratorio in base a norme EN UNI superano esami del tipo : resistenza al blocking, resistenza alla goccia d’acqua, capacità di filtrazione delle radiazioni ultraviolette della luce solare, resistenza all’invecchiamento accelerato, valutazione delle permeabilità al vapore;
la caratteristica di alta bagnabilità delle finiture di protezione superficiali permette di migliorare la definizione dei pori nei legni di latifoglia e di ridurre al minimo il rigonfiamento delle fibre nei legni di conifera;
la caratteristica di trasparenza e di porosità del film di vernice (composto in tre cicli come spiegato nel seguito) rende perfettamente visibile le sfumature naturali delle venature del legno.
In particolare, il procedimento di verniciatura è effettuato nel modo seguente:
le ante e i telai, già assemblati, vengono spazzolati meccanicamente e carteggiati a mano quando il legno è ancora grezzo (al naturale);
i pezzi vengono poi fatti passare al flow-coating (spruzzi nebulizzati) in due mani di impregnante colorato prima (1° ciclo), e intermedio dopo (2° ciclo); il tutto su di un dispositivo catenario a circolo chiuso passante attraverso un forno caldo per la asciugatura in ambiente controllato;
a questo punto, il legno che è stato “bagnato” dalle due fasi predette “alza il pelo” durante la fase di asciugatura e risulta quindi indispensabile ed inevitabile rimaneggiare le ante ed i telai passandole in un secondo ciclo di spazzolatura meccanica e carteggiatura a mano (con il legno già mordenzato);
infine i pezzi vengono messi su una altra catenaria dove vengono rifiniti con una terza fase di verniciatura di finitura superficiale (3° ciclo), avente funzione protettiva rispetto agli agenti atmosferici dell’ambiente esterno.
Per comprendere appieno la validità di questo tipo di ciclo, bisogna precisare le caratteristiche e le funzioni dei tre prodotti summenzionati:
impregnanti: sono prodotti a basso residuo secco, che si applicano su legno grezzo come primo trattamento; contengono coloranti stabili alla luce, ossidi di ferro e sostanze preservanti che, penetrando in profondità nei pori del legno, permettono di proteggerlo dal degrado dei raggi ultravioletti e dall’attacco di funghi e muffe;
intermedi: sono prodotti specifici per cicli di verniciatura industriale con impianti flow-coating che permettono di proteggere la colorazione e creare una superficie idonea alla sovrapplicazione con le finiture finali;
finiture: sono vernici ad alto residuo secco che possono applicarsi solo su legno già trattato con impregnante e intermedio, e producono un film di verniciatura con ottimo effetto estetico e soprattutto con l’importantissima funzione di proteggere il legno dalle molteplici aggressioni chimico-fische cui è sottoposto durante tutta la sua vita di esposizione all’esterno.
La particolarità essenziale di questo tipo di procedimento effettuato completamente con vernici all’acqua consiste nel fatto che i primi due cicli “penetrano” nei pori del legno lasciando, peraltro, gli stessi pori “aperti” e cioè in grado di respirare (il legno è un materiale vivo); il terzo e ultimo ciclo, infine, dà una protezione insieme ad un grado di finitura estetica, ma sempre lasciando aperti i pori del legno.
Ciò significa che non si viene a creare una sorta di pellicola appiccicata sul legno (come quella che invece si ottiene con le verniciature a basi sintetiche), che inevitabilmente tende a staccarsi (spellarsi) dopo un certo tempo (3÷5 anni) in dipendenza delle esposizioni dei singoli serramenti all’ambiente esterno (quando, a seconda delle frequenze delle micro-deformazioni del legno per effetto dell’umidità e dell’irraggiamento solare, lo stesso movimento delle fibre del legno tende inevitabilmente a far staccare la pellicola di vernice).
Per spiegare in altre parole, ma in buona sostanza, questo comportamento è utile ricorrere al seguente modello di immediata comprensione:
se si applicasse su di una spugna un pezzo di schotch adesivo colorato è subito immaginabile che l’adesivo stesso perderebbe efficacia dopo poco tempo e lo schocth colorato si staccherebbe dopo pochi cicli di movimento della spugna (stringendo e lasciando rigonfiare i suoi pori), mentre al contrario se si impregnasse la spugna con acqua colorata, che penetrerebbe anche in tutti i pori e li colorerebbe, è evidente che il colore rimarrebbe sulla spugna anche se questa venisse continuamente sollecitata con movimenti di contrazioni e di rilasci ciclici. Ebbene, è chiaro che nel modello descritto lo schoth rappresenta la “vernice sintetica” che si stacca e che, invece, l’acqua colorata rappresenta la “vernice all’acqua” che si compenetra nel legno e che dunque non può staccarsi.
Dopo tutte queste spiegazioni, ci si potrebbe porre la domanda:
ma allora il serramento in legno verniciato all’acqua non ha bisogno di manutenzione?
La risposta è: no, il serramento in legno verniciato all’acqua ha bisogno di manutenzione, anche se “ordinaria” e non “straordinaria”.
Approfondiamo, allora, questo altro importante argomento.
Nessuno si meraviglia del fatto che una automobile, anche di gran lusso, debba essere periodicamente sottoposta al lavaggio, ed ogni tanto trattata con la cera per auto, in modo che sia sempre pulita e splendente; orbene, se si vuole conservare bene un serramento, tanto più in legno, occorre seguire le più elementari regole di pulizia periodica e non pretendere che questo, esposto all’esterno e magari allo smog, si conservi da solo. Dunque la semplice pulizia periodica con panno umidificato con acqua e detergente neutro può rappresentare da sola circa il 70% della manutenzione ordinaria nei riguardi della verniciatura; l’altro 30% può essere rappresentato dalla possibilità di applicare, sempre con panno umido e con appositi prodotti rinnovanti, di tanto in tanto (1÷2 anni) un nuovo strato superficiale di protezione della impregnazione colorata presente nei primi strati del legno; per ritornare all’esempio di prima della spugna, è come se si applicasse sulla spugna colorata ad impregnazione una protezione che, e questo è fondamentale, si può continuamente rinnovare. Diverso sarebbe, invece, se su quello “strato di schotch” si volesse applicare “altro schotch”: l’effetto sarebbe sempre lo stesso, perché allo staccarsi del primo si staccherebbe anche quello messovi sopra.
Dunque, il grande vantaggio della verniciatura all’acqua è che il colore “risiede compenetrato” nel legno , e che superficialmente vi è uno strato (il 3° ciclo di verniciatura) protettivo che può essere continuamente rigenerato con grande semplicità (con l’operazione di rinfresco, cfr. 7.1.1.2), senza lavorazioni preliminari e/o pennelli, ma solamente con un panno inumidito con apposito prodotto rigenerante. E comunque, anche in assenza di tali operazioni manutentive ordinarie e quindi nella peggiore delle ipotesi , si potrà al massimo assistere al decadimento con opacizzazione della tinta di colore, ma senza alcuna spellatura di vernice (così come può accadere per una automobile lasciata a se stessa per anni in un piazzale scoperto al sole ed alla pioggia).
Tanto detto in generale sulla verniciatura, le operazioni di manutenzione da effettuare sono illustrate nell’apposita altra edizione del MANUALE DI USO E GARANZIA , a cui si rimanda, ed accennate al capitolo 7 di questa edizione del catalogo generale.
Ad ogni modo, la migliore soluzione alla manutenzione ordinaria per la verniciatura è sicuramente rappresentata dall’esclusivo programma GWD di questa azienda, così come già detto precedentemente al par. 2.4 a cui si rimanda.